Io faccio nuove tutte le cose

Dal 27 gennaio al 2 febbraio abbiamo avuto la grazia di avere tra noi a Corinaldo le spoglie mortali della nostra Santa, Maria Goretti. Come titolo di questa settimana gorettiana abbiamo preso in prestito le parole dell’Apocalisse 21, 5, per sottolineare la Sua grandezza e onnipotenza, la Sua grande misericordia che opera in modo speciale nella riconciliazione con Lui. Dopo 5 anni, Marietta è ritornata al suo paese natale. Questa settimana è stata colma di eventi. Lunedì 27 la sua prima tappa l’ha fatta proprio alla sua casa natale e a seguire una breve sosta alla Casa di riposo, Fondazione a lei intitolata; poi alla chiesa parrocchiale dove ha ricevuto i sacramenti del battesimo e della Confermazione, per poi salire in processione lenta verso il santuario a lei dedicato. La celebrazione ha visto la partecipazione di sua Eminenza il cardinale Edoardo Menichelli, il nostro vescovo Franco Manenti e l’Arcieparca di Tripoli S.E.R. Mons. Youssef Antoine Soueif. Ogni sera, dopo cena, erano previste sempre delle testimonianze; abbiamo iniziato con una famiglia libanese Chidiac, che ha testimoniato la somiglianza della vicenda della Santa a quella della loro figlia, la mamma ha raccontato del loro perdono e del desiderio di costruire un santuario dedicato proprio a Marietta in Libano. E così è avvenuto nel 2022! Hanno descritto anche le attività pastorali che svolgono , soprattutto con i giovani. Il biografo ufficiale della Santa, padre Giovanni Alberti, ha raccontato la testimonianza di perdono tra Marietta e Alessandro, e tra lui stesso e la madre, la signora Assunta; si è soffermato anche sulla figura dell’omicida, sulla sua vita fin da bambino, con i suoi traumi e le sue cicatrici, sepolto nel santuario stesso, come segno incommensurabile della misericordia di Dio. Due comunità ci hanno raggiunto sempre con la loro testimonianza: la comunità Cenacolo e quella dei Figli del Divino Amore. I ragazzi provenienti dalla comunità Cenacolo di Loreto hanno raccontato le loro storie di resurrezione, le loro vite spezzate inizialmente dalla droga e dalla noia di vivere, e poi risorte a vita nuova con la “cristoterapia”, messa in atto dalla loro fondatrice Suor Elvira, piccola ma forte donna che ha saputo essere per tanti giovani ancora di salvezza, strumento benedetto nelle mani di Dio. Suor Madre Rosaria della Carità, fondatrice della seconda comunità, ha testimoniato la grandezza del perdono nell’abbandono a Dio e alla forza rigeneratrice dello Spirito Santo.

Non poteva mancare in questa settimana la liturgia penitenziale, evento giubilare diocesano, che ha visto la presenza di tanti sacerdoti messisi a disposizione per le tante anime che si sono avvicinate all’amore misericordioso del Padre. Sabato 1° febbraio grande pomeriggio dedicato ai ragazzi, con l’animazione di due giovani passionisti; tra canti e balli iniziali, hanno poi avvicinato la figura di Marietta a quella di Gesù nell’ultima ora, riflettendo sia con il vangelo, che con le parole della Santa “Lo voglio con me in Paradiso” comparate a quelle di Nostro Signore in Croce accanto al buon ladrone. Vari concerti hanno allietato la settimana dopo cena, e vari cori si sono alternati nelle varie sante messe. Noi della Famiglia Apostolica, partecipando a ogni evento, abbiamo aiutato nell’animazione liturgica delle sante messe, nell’adorazione eucaristica e nella recita meditata del santo rosario; molti dei nostri laici apostolici hanno prestato servizio nel banchetto di vendita dei ricordini e libri, nella sistemazione dei fiori e delle tante candele poste dai tanti devoti, e anche nel settore cucina. Molto importante è stata l’accoglienza non solo di tutti i pellegrini in santuario, ma anche di chi, prestando una testimonianza per l’evento, ha trovato un piatto caldo e una parola amica, segno della cura dell’altro.