I Cenacoli della Madre del Buon Pastore

Che cos'è e cosa dovrebbe essere un Cenacolo

Sappiamo che questa parola non è nostra perché è Evangelica! Il Cenacolo è il luogo dove Gesù ha celebrato la Pasqua - il Giovedì Santo - ma che cos’era questo Cenacolo?

Gesù entra e trova una grande stanza - il Vangelo lo dice -, una grande stanza al piano superiore di una casa: "Entrate e troverete un uomo con una brocca d’acqua, ditegli che il Maestro vuole mangiare la Pasqua.. lui vi farà trovare una stanza al piano superiore già pronta e arredata" e - dice il Vangelo - gli Apostoli trovarono come Gesù aveva detto: l'uomo con la brocca e tutto quanto.

Si incontrarono in questo luogo che viene a chiamarsi Cenacolo a partire dal momento in cui Gesù vi mangia la cena della Pasqua; prima era solo la stanza di questa famiglia, un salone della loro casa. E cosa accade in quel luogo? Lo sappiamo tutti: l’istituzione della santa Eucarestia e l’istituzione del Sacerdozio. Qui Gesù lava i piedi agli Apostoli e annuncia per l’ultima volta la Sua Passione che da lì a pochi istanti vivrà perché andrà sul Monte degli Ulivi e sappiamo tutto ciò che accadrà dopo.

Allora che cos’è, cosa dovrebbe essere un Cenacolo?

Allora un Cenacolo dev'essere un luogo di preghiera, una stanza delle nostre case messa a disposizione, arredata - certamente è già arredata perché ci abitate ma con dei segni cristiani, un'immagine della Madonna, quindi, un Crocifisso, una candela accesa, dei fiori - con qualcosa che ci aiuta a pregare. Un Cenacolo è un luogo che però, per quanto bello e arredato, se non c’è chi prega non serve a niente.

Come si forma un Cenacolo?

Noi facciamo parte, per la maggior parte di voi che siete qui, di questa piccola famiglia spirituale che ha un proprio carisma; questo carisma lo riassumiamo in pochissimi punti anche se durante l’anno cerchiamo di conoscerlo sempre più: innanzitutto è l'accoglienza verso le anime bisognose di un aiuto spirituale - specialmente - ma anche materiale; quindi la cosa principale è l'accoglienza, il sentirsi in famiglia. Ancora: molto importante è la preghiera e l’aiuto alle vocazioni e ai sacerdoti in difficoltà sotto vari aspetti; poi ci sono tante altre sfaccettature della spiritualità che si possono vedere nel tempo.

Queste sono le tre cose principali: l'accoglienza delle anime; sentirsi a casa, in famiglia; la preghiera e l’aiuto alle vocazioni e ai sacerdoti in difficoltà. Allora voi avete un grande compito con i Cenacoli: pregare per queste intenzioni.

Le vocazioni...

Non è che le vocazioni nascano sotto i cavoli, naturalmente le vocazioni non nascono se non nelle famiglie, quindi c’è un’attenzione tutta particolare alle vocazioni. Oggi come oggi è molto difficile! Vedete che c’è una grande penuria di vocazioni: chi c’è l’ha poi arriva alle calende greche, quando ha 50 anni - se decide di entrare in Convento - perché poi si perde, cerca, cerca, non sa che invece ha già con sé quello che gli serve. Purtroppo è così, il mondo di oggi è così, i giovani di oggi hanno una grande difficoltà a fare una scelta definitiva e si vede perché appena ci provano scoppiano i matrimoni, escono dai Conventi, perché non hanno sostanza in se stessi. Anticamente erano più forti perché c’era intorno una famiglia più forte, c’è poco da fare, non è colpa di nessuno, è colpa della società - tanto tutte le colpe le diamo sempre alla società non sapendo che in mezzo alla società ci siamo pure noi, noi siamo la società -.

Come dice anche il Papa, siamo una società liquida, cioè tutto è molto malleabile, molto fluido; non c’è nulla di solido, non ci sono più i princìpi e i valori di un tempo che sono poi i valori cristiani. Ecco allora: c’è bisogno di pregare, pregare tanto, per le vocazioni e naturalmente per le famiglie dove le vocazioni nascono e crescono. Preghiamo anzitutto per le nostre famiglie, aldilà che il Signore mandi o non mandi vocazioni.

Quindi l’intento dei Cenacoli è questo:

incontrarsi almeno una volta al mese possibilmente nelle nostre case, a turno se vogliamo – oggi a casa tua, domani a casa sua – perché tutti possano sentire la propria casa come un cenacolo di preghiera, come un angolo, un luogo dove entra Gesù: “dove due o tre sono riuniti nel mio Nome io sono in mezzo a loro”, un luogo di preghiera all’interno delle nostre abitazioni dove mettiamo in comune un po' di tempo per lodare, ringraziare e pregare il Signore con delle intenzioni particolari che sono quelle che abbiamo detto: che il Signore ci doni accoglienza, amore verso le vocazioni, verso i sacerdoti e verso le famiglie con tutte le difficoltà che oggi ogni famiglia vive.

Il libretto di preghiere

A questo scopo vi è stato consegnato un libretto: è un piccolo sussidio su quali possono essere le preghiere da recitare.

E se non trovo il tempo?

Non vi preoccupate se ci siete andati solo una volta, solo due volte: basta una volta sola! Dice San Giovanni Calabria: “anche se si va una volta sola nella casa del Signore si ricevono tante Grazie”, quindi si fa comunque parte della Famiglia. Si capisce che ci sono degli impegni, delle difficoltà importanti, questo si comprende, però bisogna anche metterci la nostra parte, quindi se ci siamo un po' allontanati ripartiamo con perseveranza, pazienza e impegno,per fare bene o al meglio quello che possiamo. Nessuno è obbligato a fare niente, naturalmente, è un'opportunità in più perché la preghiera fa sempre bene e ne abbiamo bisogno tutti.

La funzione dei capigruppo

I capigruppo hanno il compito ingrato di trovare la modalità per ricordare e informare degli incontri senza essere pedanti. Magari la settimana prima si può ricordare che in tal giorno e a tale ora c'è il Cenacolo. Non è importante il luogo fisso quanto la presenza, dando l’opportunità anche a chi non può di partecipare: non monopolizziamo luoghi, giorni e cose ma cerchiamo di venirci incontro. Ed è bene che di volta in volta il capogruppo informi sulla chat per ricordare il giorno stabilito ma anche per far sapere che quel giorno a quell’ora e in quel luogo c’è chi prega per tutta la Famiglia così che noi possiamo unirci anche individualmente a casa nostra e pregare a distanza insieme con loro sapendo che c’è qualcuno con cui pregare. Anche quando si cambia il giorno è bene farlo presente, si fa molto presto sulla chat, un piccolo messaggio e tutti possono sapere quello che sta accadendo.

La cosa più bella!

La cosa più bella è questa però: non sono gruppi nati così, per caso, come funghi, ma c’è una storia, una storia che è una chiamata, una vocazione, per questo è importante mantenere la storicità dei nostri Cenacoli di preghiera. C’è una chiamata di Dio a san Marcello così come a Cerveteri, Ladispoli, anche a Minturno. Serena è il frutto della nostra breve permanenza a Minturno: le sorelle sono rimaste solo sette mesi a Minturno, dopo il cambio del Vescovo che ha fatto sì che tornassero a Palestrina; Serena e la sua famiglia sono state il piccolo frutto di questa presenza. È nato questo Cenacolo, Serena con Enzo fanno il cammino come Laici nella nostra Famiglia, anche quello è un frutto, è un piccolo seme che pian piano sta crescendo. La nostra Famiglia nasce così e continuerà finché Dio vuole così, non con cose eclatanti o straordinarie ma con piccole cose, essa stessa è già un piccolo Cenacolo di preghiera.



Amati Figli,

          il Signore ci ha chiamati e voluti per essere nel cuore della santa Chiesa voce che grida nel deserto delle nostre città e dei nostri paesi. Un grido incessante di preghiera al Padre provvidente, al Figlio misericordioso, allo Spirito eterno Amore.

          Un grido che è orazione e adorazione con Maria; ed è attraverso di Lei e con Lei che nascono i Cenacoli della Madre del Buon Pastore, per impetrare misericordia, pace, vocazioni e aiuto a tutte le anime più bisognose nel corpo e nello spirito. Pregate con il cuore e Dio ci esaudirà!

          Ricordatevi sempre del vostro padre e di tutta la Famiglia Apostolica per la Chiesa in tutti i suoi membri e in ogni dove.

Dio vi benedica!

                                   Il padre don Giovanni


Testimonianze